La più frequente causa di malessere sul terreno è la Diarrea (Travelers’ Diarrhea ), che colpisce tra il 30 e il 70 % dei cooperanti, secondo le destinazioni e la stagione.
Definizione : tre o più scariche di feci non formate/24 ore, di cui almeno una con sintomi (dolori addominali, febbre, nausea e/o vomito, muco o sangue nelle feci). Dura in media 4 giorni (ma nell’ 1% dei casi può durare anche più di un mese). Nell’80% dei casi sono implicati dei batteri, nel 5-8 % de casi dei virus.
Queste forme di diarrea in genere regrediscono anche senza trattamento, in 2-3 giorni se virali, in 3-5 giorni se batteriche.
È importante reidratarsi bene, preferibilmente con bevande preparate con acqua bollita (the, tisane, brodo), eventualmente aggiungendo i sali OMS di facilissima reperibilità nei paesi tropicali.
Nei casi gravi e con febbre può essere indicato l’uso di un antibiotico ( ma se possibile sentire prima un medico):
- Chinolonico per tre giorni (es. Ciproxin 500 mg ogni 12 ore)
- Salicilato di Bismuto (non in commercio Italia)
- Antibiotici non assorbibili (Normix 4-600 mg/die)
(I disinfettanti intestinali come Mexaform, Enterovioformio e Reasec sono stati ritirati dal commercio per gravi effetti collaterali)
Se la diarrea è molto fastidiosa si può usare Loperamide (Lopemid, Dissenten): non usare però in presenza di feci ematiche.
Molti usano fermenti lattici, come Lactobacillus GG e Saccharomyces boulardii, sia in prevenzione che per il trattamento, ma mancano studi validi che ne dimostrino l’efficacia.
Se si ha avuto un episodio di diarrea, è probabile che ci sia stato qualche errore o qualche leggerezza nell’assunzione di cibi e bevande :
★ rivedere criticamente le proprie abitudini alimentari: l’acqua viene regolarmente bollita? come vengono lavati frutta e legumi?
★ è stato controllato il filtro del depuratore? non è il caso di cambiarlo?
★ considerare anche l’uso ricreazionale dell’acqua: facendo il bagno in fiumi e stagni, praticando sport acquatici, è pressoché impossibile non ingerire piccole quantità di acqua che è spesso inquinata.
In ogni caso, molte situazioni non possono essere controllate come quando si lavora nei villaggi, o ci si ferma in piccoli ristoranti rurali. Bisogna quindi cercare di limitare al massimo queste occasioni, e se si deve bere insieme ai nostri partner, bere “a canna” solo da bottigliette tappate ermeticamente e aperte al momento, oppure bevande bollite al momento (the)